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    WAIS-IV

    La nuova scala WAIS-IV, pubblicata in Italia da Giunti OS nel 2013,   comporta significative ed importantissime innovazioni strutturali rispetto alle precedenti versioni, inaugurate dalla scala WAIS,  del 1955. La scala WAIS-R,  universalmente nota negli anni passati come la più accurata e completa scala di misurazione dell’intelligenza, usata a livello internazionale, costruita in USA nel  1981,  tradotta e tarata in Italia nel 1997, è stata modificata in modo sostanziale con la successiva WAIS-III negli USA nello stesso  1997, poiché nel frattempo importanti innovazioni nelle conoscenze relative alla teoria dell’intelligenza imponevano una revisione strutturale. La WAIS-III non è stata mai  tradotta né tarata per l’Italia, poiché nel frattempo in USA era già allo studio la nuova ed attuale WAIS-IV, pubblicata negli USA  nel  2008 e tradotta e tarata in Italia nel 2013.

    Queste le motivazioni che hanno determinato la necessità una nuova scala:

    1) il cosiddetto effetto Flynn:  questo consiste nell’aumento nel valore del  quoziente intellettivo medio della popolazione nel corso degli anni, in modo del tutto  indipendente dalla   cultura di appartenenza. Questo fenomeno, conosciuto dagli anni ’80  ed osservato in più di una ventina di paesi diversi, Italia compresa, ha segnalato che il valore del quoziente intellettivo è aumentato in modo progressivo, con una crescita media di circa 3 punti per ogni decennio. La popolazione statunitense, ad esempio, ha guadagnato più di 13 punti  dal 1938 al 1984. Tale incremento riguarda maggiormente  i subtest che si riferiscono all’intelligenza fluida rispetto all’intelligenza cristallizzata e non dipende dall’apprendimento scolastico (che incide maggiormente sull’intelligenza cristallizzata). L’effetto Flynn determina la necessità di aggiornare periodicamente le scale. Per quanto riguarda l’Italia, è  noto che lo stesso soggetto, valutato con la vecchissima WAIS e con la meno obsoleta WAIS-R, basata su un campione normativo  più recente, risulta avere mediamente un QI di 8 punti inferiore nella seconda, più aggiornata. Sostanzialmente, innalzandosi  progressivamente il livello cognitivo medio della popolazione, non aggiornare i campioni normativi falsifica i risultati in modo sensibile, ed inoltre risulta particolarmente svantaggioso per i soggetti deficitari che risultano artificiosamente meno carenti di quanto siano in realtà, con il rischio che perdano le protezioni e tutele socio economiche derivanti dalla loro condizione.

    2) È sempre stato osservato dai principali autori che la scala WAIS-R era poco sensibile ai valori estremi della scala, e quindi inadatta a valutare i soggetti con prestazioni eccellenti e quelli con prestazioni scarse. Pertanto con la WAIS-R, a causa di questi bias, ci si trovava spesso nell’impossibilità di valutare con la procedura ordinaria  i soggetti  con deficit medio e grave, e questi soggetti  risultavano quindi spesso genericamente ‘non valutabili’ con precisione perché  al di sotto del minimo valutabile (cioè al disotto del  QI=45). Per questo, erano state introdotte nel 2009 procedure differenziate con degli ‘aggiustamenti’  per questi soggetti, così come, dal 2003,  per i soggetti over 65 anni.

    3) la ricerca ha evidenziato  negli item della WAIS-R (e WAIS-III ) sensibili  bias culturali e di genere

    4)  le evidenze neuropsicologiche hanno permesso di osservare che le funzioni cerebrali superiori, intese come loci funzionali più che anatomici, comportano  funzioni ed articolazioni più complesse  e più articolate di quanto si riteneva prima dell’avvento delle nuove teorie e delle tecniche di neuroimaging,   in particolare la nuova teoria/modello dell’intelligenza CHC  (Cattel-Horn_Carrol) ha evidenziato fattori molteplici e complessi, che si possono sintetizzare [1] in  16 fattori «ampi», sottostanti al fattore  generale di intelligenza «g», e  in 81 fattori «specifici».

    2) Questi  i principali cambiamenti ed innovazioni della scala WAIS-IV:

    1) nella WAIS-IV  vengono aggiunti i seguenti nuovi subtest:

    • confronto di pesi (CP)
    • puzzle (PZ)
    • cancellazione (CA)
    •  ragionamento con le matrici
    • riordinamento di lettere e numeri
    • ricerca di simboli
    • cancellazione

    vengono eliminati i seguenti subtest :

    • Riordinamento di storie figurate (SF)
    • Ricostruzione di oggetti (RO)

    Infine tutti i vecchi subtest già presenti vengono radicalmente trasformati e migliorati.

    3) Pertanto la nuova scala  passa da 11 a 15 subtest (di cui 5 opzionali per i soggetti non clinici, mentre tutti e 15 sono  necessari per un profilo completo dei soggetti clinici). Essa è composta dai seguenti subtest:

     1. Disegno con i cubi (DC)

     2. Somiglianze (SO)

     3. Memoria di cifre (MC)

     4. Ragionamento con le matrici (RM)

     5. Vocabolario (VC)

     6. Ragionamento aritmetico (RA)

     7. Ricerca di simboli (RS)

     8. Puzzle (PZ)

     9. Informazione (IN)

    10. Cifrario (CR)

    11. (Riordinamento di lettere enumeri – LN) – SUPPLEMENTARE

    12. (Confronto di pesi – CP) – SUPPLEMENTARE

    13. (Comprensione – CO) – SUPPLEMENTARE

    14. (Cancellazione – CA) – SUPPLEMENTARE

    15. (Completamenti di figure – CF)  – SUPPLEMENTARE

     4)  una stessa scala e una stessa procedura di valutazione valgono dai 16 ai 90 anni, sia per soggetti normodotati  sia per la disabilità cognitiva, senza necessità di aggiustamenti nelle procedure.

    5) i macro fattori dell’intelligenza valutati passano da 2 a 4, cosicché,  accanto al  punteggio di QI globale,  gli ulteriori punteggi sono costituiti non dal QI verbale e  QI di Performance,  ma da 4 indici compositi, sulla base dei nuovi fattori cognitivi evidenziati dalla ricerca, approdata al modello CHC:

    • Indice di Comprensione Verbale (ICV)
    • Indice di Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP)
    • Indice di Memoria di Lavoro (IML)
    • Indice di Velocità di Elaborazione (IVE)

    In conclusione, la WAIS-IV,  con queste modifiche sostanziali, costituisce un insostituibile strumento che serve, nell’insieme del processo psicodiagnostico,  a fornire necessari fondamenti alle differenti ipotesi diagnostiche, ed in  particolare a consentire

    • una efficace ed accurata valutazione dell’intelligenza sia globale sia dei 4 fattori principali
    • ipotesi scientificamente fondate sulla diagnosi differenziale fra disturbi cognitivi e disturbi emotivi, identificando l’influenza che questi ultimi possono avere sul profilo cognitivo e suggerendo ulteriori approfondimenti specifici
    • ipotesi scientificamente fondate sulla diagnosi differenziale fra disturbi cognitivi (ritardo mentale e DSA), suggerendo eventualmente la necessità di esami specifici
    • accurata valutazione della reale disabilità per l’accertamento dell’invalidità civile
    • accurata valutazione del profilo cognitivo per contribuire all’approntamento di idonei piani riabilitativi individualizzati e per la valutazione delle residue capacità lavorative e di socializzazione.

    [1]  per una breve sintesi si veda Flanagan e Dixon, 2014